domenica 29 dicembre 2019

29 dicembre 2019 Ritrovamenti in soffitta.


In quest'ultimo scorcio del 2019 andando in soffitta ho ritrovato i negativi con i relativi provini catalogati risalenti al periodo di camera oscura e, tra i vari provini di ritratti paesaggi ecc. con mia somma soddisfazione ci sono degli scatti che nemmeno ricordavo più,   fatti in occasione di alcuni concerti risalenti agli anni 84 - 92  con foto Club Tenco Sanremo  1986 premiazione e concerto di Tom Waits, concerto jazz al Teatro Fenaroli  dove non riesco ad individuare i musicisti, concerto di Guccini 1984, Perugia Umbria jazz 1992 ed altro.
Tutto ciò pensando ad oggi, dove mi occupo principalmente di foto di Jazz, forse qualcosa era già nell'aria, ma senza esserne consapevole. Forse solo il tempo ha portato a maturazione qualche germoglio già piantato nella mia idea di fotografia ma sicuramente non sapevo dove tutto ciò mi conduceva. 
Oggi posso essere contento che alcune foto di jazz siano state pubblicate su delle riviste, e con l'occasione della pubblicazione del libro "IL JAZZ ITALIANO PER LE TERRE DEL SISMA VOL. 4" siano state scelte delle mie immagini per raccontare la giornata a L'Aquila della maratona jazz giunta alla quarta edizione per aiutare le terre colpite dal sisma negli anni passati.
Quindi posso dire che questo 2019 dal punto di vista fotografico si chiude con delle belle soddisfazioni, sia i ritrovamenti che sono tasselli della memoria e, sia per la collaborazione al libro sopra citato dove i ricavi sono devoluti in beneficenza.
Il jazz per le terre del sisma 2019







Foto inserite nel libro 2019


 Giulianova Guccini in concerto 1984
Perugia Umbria jazz 1992 
 Concerto jazz Teatro Fenaroli, Lanciano 
 Sanremo Club Tenco 1986  Tom Waits

domenica 3 novembre 2019














Racconto per immagini in una bottega artigianale dove principalmente si lavora il ferro battuto senza l'aiuto di macchinari moderni.




domenica 9 giugno 2019

Teleobiettivo o Grandangolo (assolutamente non parliamo di tecnica)

Se la fotografia rappresenta quello che siamo allora può uno strumento quale l'obiettivo rappresentare oppure identificare uno specifico carattere del fotografo? Penso proprio di si, con l'uso del teleobiettivo sicuramente abbiamo di fronte un personalità riservata e forse prova anche un po' di vergogna farsi vedere con la macchina fotografica al collo e di certo mantiene una certa distanza con il soggetto e non si pone al centro dell'azione ma cerca di fare delle foto che alla fine lo rappresenti.
Invece con il grandangolo si evince una personalità schietta e intraprendente che si tuffa di fronte al soggetto sicuramente in maniera bonaria  operando anche  una certa forzatura pur di ottenere una foto che lo rappresenti.
Anche con il teleobiettivo si possono ricercare particolari ravvicinati senza entrare a contatto  con il soggetto. Con il grandangolo invece si cerca un incontro ravvicinato con il soggetto e ciò  implica anche il dover creare  un rapporto con chi si ha di fronte instaurando un incontro verbale e
di conoscenza.
D'altronde non esiste una definizione unica di fotografia, essa si presta a diverse interpretazioni e, suscita diverse emozioni.

 Uso differente dell'obiettivo, la prima scattate con il teleobiettivo, la seconda con il grandangolo entrando in scena. (Concerto Jazz)

Foto scattata con il  grandangolo totalmente immerso nella scena.(L'Aquila jazz per le terre del sisma)
Foto scattata con il teleobiettivo per esigenze di riservatezza e di scena. (Cocullo Festa dei Serpari)


Immerso nella scena per raccontare balli e canti. (Scapoli Festival della Zampogna)